Il sessantotto: viaggio-condivisione, relazioni, interazione, riappropriazione, forza dell’immaginazione, partecipazione, corporeità, critica e dialettica, ricerca della felicità personale e collettiva attraverso l’azione politica.
L’espressione-azione costruita a Salerno dal titolo “il viaggio” aveva lo scopo di estrapolare quei valori che, in un processo catartico, vengono generalmente privati di quelle connotazioni strettamente legate a quel periodo storico, per essere calati nel tempo presente con una rinnovata valenza positiva e propositiva, tesa alla costruzione degli spazi della nuova Polis.
“Attraversare la storia come si attraversa la città…” M. Locci
Un racconto composto di immagini statiche e dinamiche, luci e suoni di cortei del '68, che si sviluppa lungo le strade del centro storico. La narrazione, punteggiata da tre episodi, accompagna i viaggiatori in un continuo scambio spazio-temporale, un “fiume” che scorre ora sopra le teste, ora sotto i piedi o a lato.
La facciata di Palazzo Genovese in Piazza Sedile del Campo diviene interfaccia reale per un corteo elettronico. L’ installazione gioca tra spazio fisico smaterializzato e memoria: attraverso proiezioni di video e di luci e l’uso di un’ambientazione sonora, si vuole affermare che il territorio, la città, gli spazi di vita più in generale sono percepiti non come spazi fisici, bensì come luoghi di relazione e interazione mentale ed emotiva.
Ambiente immersivo, realizzato all’interno del cortile di Palazzo Genovese, consistente in una Virtual Room interagente con i visitatori che attraverso dei pc collegati a internet possono accedere alla piattaforma per mondi virtuali Second Life. Gli Avatars vivono virtualmente nel ‘68 e visitano un percorso espositivo a tappe tematiche sul 2008; il rovesciamento temporale comporta che l’argomento espositivo non commemora il passato, ma vede il futuro dal ’68, evidenziando parallelismi e differenze.
Azioni creative condivise di produzione materiale, che hanno come modalità di costruzione quella del rapporto con il pubblico, che prevede il coinvolgimento di chi osserva in un'esperienza attiva:
(per questa foto si ringrazia il fotografo ufficiale del Festival delel Culture Giovani)
In una sorta di voyeurismo esplicitato, di parodia del diritto di cronaca e di denuncia del senzionalismo mediatico che confeziona verità, un occhio invadente e grottesco ha fototrasportato nell’universo mutevole del web (il più libero e incontrollabile) immagini dei viaggiatori lungo le strade. Due performers si aggirano nel luogo dell’evento, catturando immagini; poco dopo nella postazione pc, altri performers elaborano quelle immagini in tempo reale per contestualizzarle in modo ironico e provocatorio all’interno di pagine web esistenti (o plausibili), proiettandole su schermo….
(per questa foto si ringrazia il fotografo ufficiale del Festival delel Culture Giovani)
L'opera è una traccia che documenta una relazione, un percorso, un'esperienza conoscitiva e non è presente alcuna forma di feticismo nella costruzione di un oggetto (De Cecco E., 1995:129) .
Il capitalismo globale promuove l’espansione di una cultura rivolta al consumatore, che si trasforma in merce al pari di ogni altro aspetto della vita.
Mandala Elettronico: i Mandala tibetani sono psicocosmogrammi: disegni geometrici che studiano le analogie tra il cosmo della mente e quello dell’Universo. Sono fatti di sabbia colorata da mani abili e pazienti, ma una volta completati vengono soffiati via e perduti per sempre come monito sulla brevita’ della vita e sull’inutilita’ dell’attaccamento alle cose terrene.
Il nostro Mandala verrà disegnato a piu’ mani sul cellophane trasparente e su byte ed entrambi i supporti –ben più volatili della sabbia- verranno successivamente eliminati per sempre: il cellophane sarà strappato, l’hard disk distrutto.